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Cuprum

Fiumi veneti sotto controllo grazie a Cuprum e Higeco

La Protezione Civile può contare sul monitoraggio preventivo

9 settembre 2015 – La Protezione Civile del Veneto non perde d’occhio i fiumi della regione. Dopo gli allagamenti del 2010 gli associati Confindustria delle provincie di Padova, Verona e Vicenza sono riusciti, tramite una raccolta fondi, a donare alla Protezione Civile un sistema di monitoraggio visivo dei corsi d’acqua per prevenire i possibili danni causati dagli eventi atmosferici.

Il lavoro è stato affidato all’azienda Higeco di San Gregorio delle Alpi, che si occupa di monitoraggio e telecontrollo ad alto livello, che a sua volta ha chiesto l’intervento di Cuprum Elettromeccanica, di Belluno, per la fase di installazione sul territorio. Lo scopo è quello di tenere sempre sotto controllo il livello effettivo delle acque ed essere pronti ad intervenire al primo campanello d’allarme.
Il progetto realizzato è un impianto complesso, formato da telecamere posizionate in punti strategici indicati con precisione da Arpav Veneto e alimentato da batterie e pannelli fotovoltaici in grado di inviare in maniera autonoma immagini e video del livello del fiume controllato.

“Questo sistema di monitoraggio è completamente autonomo sia dalla rete elettrica, sia dalle comunicazioni via cavo, permettendo il suo posizionamento in qualsiasi area – spiega Francesco Battiato di Higeco – inoltre le telecamere installate sono costruite per resistere a qualsiasi condizione ambientale e non richiedono particolari interventi di manutenzione. Higeco ha scelto Cuprum come partner, perché un sistema sofisticato e di qualità come il nostro necessita della collaborazione di un’azienda esperta e capace di offrire lo stesso standard qualitativo anche nel momento dell’installazione”.

Il sistema è presente e perfettamente funzionante con venticinque installazioni nel Veneto, distribuiti soprattutto tra le province di Vicenza, Verona e Padova ma potrebbe essere utilizzato con successo anche in molte altre realtà italiane.


Planet Solar

Tûranor Planet Solar - photo credit: © PlanetSolar

Tûranor Planet Solar – photo credit: © PlanetSolar

Planet Solar

Esistono delle invenzioni straordinarie che promettono di cambiare il modo in cui avverranno i nostri spostamenti nei prossimi anni: abbiamo già parlato di come sarà possibile volare nel futuro ma se volessimo muoverci via mare?

Una soluzione c’è: si chiama Tûranor PlanetSolar e ha già realizzato una grande impresa, navigando nelle acque che circondano il globo terrestre per oltre 500 giorni.

PlanetSolar – un girasole sull’acqua

Tûranor PlanetSolar è una nave, anzi la più grande nave solare al mondo.

Nata dall’idea di Raphaël Domjan, esploratore ed imprenditore ecologista, vede la luce nel 2008 grazie all’incontro con Immo Stroeher, impresario tedesco e grande sostenitore delle tecnologie solari.

Il nome è preso dalla famosa opera di Tolkien, il Signore degli anelli e significa “potere del sole”. L’imbarcazione infatti è ricoperta per 500 metri quadrati da pannelli solari, capaci di muovere due motori elettrici che fanno viaggiare la nave ad una velocità massima di 14 nodi.

La Tûranor inoltre riesce a navigare sia di giorno che di notte e a mantenere un’autonomia di tre giorni, grazie all’energia immagazzinata.

PlanetSolar – l’impresa

A fine 2008 la Tûranor PlanetSolar è ultimata a Kiel e salpa dal porto del Principato di Monaco nel settembre del 2010 per farvi ritorno il 4 maggio 2012 dopo quasi due anni passati a navigare tra le acque dell’oceano Atlantico, superando il canale di Panama e poi il Pacifico, l’oceano Indiano, il golfo di Aden, il canale di Suez, prima di tornare nelle acque del Mediterraneo.

Planet Solar a Venezia – photo credit: © PlanetSolar

Oggi la Tûranor PlanetSolar si trova ormeggiata a Venezia, aspettando solo di poter compiere un’altra avvincente avventura, solcando i mari del mondo, oppure accontentandosi delle più tranquille acque del Mediterraneo.


Tetti verdi

Tetti verdi in Francia

Tetti verdi a Roma

Tetti verdi ormai legge in Francia

Una recente decisione del governo francese impone che i tetti dei nuovi edifici costruiti in aree commerciali siano ricoperti, almeno in parte, da pannelli solari o da giardini con fiori e piante.

Tetti verdi per quale motivo?

I futuri edifici francesi dovranno rispettare delle regole ben precise ma sarà possibile scegliere tra pannelli solari oppure profumati giardini.
Quali sono però i benefici di queste scelte?

Senza dubbio i pannelli solari servono a produrre energia pulita utilizzando il potere del sole: acqua calda per i servizi quotidiani ed energia elettrica per un’illuminazione ecosostenibile.

Quali sono i benefici che i giardini riescono a garantire all’edificio che li ospita e all’ambiente che circonda li stessi?

  • Aiutano a diminuire la quantità di energia necessaria a regolare la temperatura degli edifici

  • Aiutano a ridurre l’effetto isola di calore nelle grandi città soprattutto nei mesi caldi.

  • Aiutano ad assorbire l’acqua piovana

Il futuro verde

Il traguardo che il governo francese si prefigge è quello di arrivare, entro il 2020 a ridurre le emissioni di energia del 25% e allo stesso tempo di prepararsi ad ospitare a novembre la Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico.

Fonte della notizia: sito dell’Huffingpost


Eclissi solare 2015

Eclissi solare 2015

Eclissi Solare 2015

L’eclissi di sole, anche se solo parziale, sarà uno spettacolo visibile dall’Italia nella mattinata di venerdì 20 marzo, tra le 09:00 e le 11:45.

Questa eclissi arriva a distanza di quattro anni dalla precedente e ce ne vorranno altri cinque prima di poterne osservare un’altra, quindi munitevi delle protezioni adeguate e godetevi questo nascondino della luna con il sole nel cielo sopra le vostre teste.

Eclisse solare – come proteggere gli occhi

Assistere ad un’eclisse di sole, lascia sempre a bocca aperta: riesce a stupire grandi e piccini, ma è importante usare le giuste precauzioni per proteggere gli occhi.
I classici occhiali da sole non bastano, come neppure i metodi casalinghi con vecchie pellicole, vetri affumicati o addirittura radiografie mediche.

Per proteggere gli occhi mentre si osserva l’eclisse di sole sono disponibili filtri ed occhiali pensati per questa precisa funzione. Anche le maschere da saldatore, con grado di protezione non inferiore a quattordici, possono andare bene.

Eclissi solare – Ne vedremo ancora?

La prossima eclissi solare è prevista per il 2020 e sicuramente negli anni successivi ne seguiranno altre, ma questo fenomeno è purtroppo destinato a scomparire.
Infatti fra moltissimi anni non sarà più possibile assistere all’eclissi: questo perché tra oltre seicento milioni di anni il satellite della terra si troverà troppo lontano dal sole per riuscire a coprirlo.


Volare… Nel futuro

Solar Impulse - Aereo del futuro

Quali saranno le invenzioni che miglioreranno il nostro futuro? Come riusciremo a consumare meno? A vivere in un mondo più pulito?
Forse tutte le auto funzioneranno ad energia solare, forse anche i treni e gli aerei: futuro lontano e fantastico o presente tangibile?

Un aereo che riesce a volare senza usare neppure una goccia di carburante esiste già.
André Borschberg e  Bertrand Piccard, rispettivamente ex pilota di caccia e psichiatra con la passione dell’aeronautica, si alterneranno alla guida di Solar Impulse, per un giro del mondo di 33000 chilometri in cinque mesi.

Solar Impulse – l’aereoplano del futuro

Solar Impulse è il nome dell’aereoplano capace di volare senza consumare carburante.
Come ci riesce? Semplice, grazie all’energia del sole.

Con un’apertura alare di 72 metri, superiore a quella di un boeing da 460 passeggieri, e 17000 cellule solari a ricoprirne la superficie rivolta al sole riesce ad immagazzinare l’energia necessaria a lunghe traversate.

Oltre ad avere dimensioni notevoli, che permettono la massima ricezione dei raggi solari, l’aeroplano del futuro deve pesare davvero poco e con quattro batterie da 235 chilogrammi ciascuna sembra impossibile contenerne il peso, per questo l’intero scheletro è stato realizzato in carbonio, mentre l’abitacolo è stato rimpicciolito, permettendo la presenza di un’unica persona a bordo.
Al momento del decollo Solar Impulse pesava poco più di 2260 kg, pragonabile al peso di un grosso SUV.

Solar Impulse – l’impresa

Il giro del mondo a bordo di Solar Impulse vedrà impegnati Piccard e Borschberg che si alterneranno alla guida per 12 lunghe tappe, ognuna delle quali durerà oltre dodici ore: dagli emirati arabi al sultanato del Oman, dall’India alla Cina, fino a raggiungere le Hawaii solcando il Pacifico e poi Arizona, New York e l’Europa.

La prima tappa di questo viaggio intorno al mondo ha visto Andrè Borschberg vestire i panni di un moderno Phileas Fogg, decollando da  da un aeroporto militare di Abu Dhabi e atterrare dopo tredici ore a Mascate, la capitale del Oman.
La seconda tappa invece è stata condotta da Piccard, che ha volato da Mascate fino ad Ahmedabad, in India.
Per chi volesse seguire volo dopo volo questa incredibile ed appassionante avventura, i due piloti aggiornano il diario on-line sul sito web del progetto Solar Impulse.

Un’impresa senza dubbio coraggiosa ma che, come ci tiene a precisare Bertrand Piccard, non è dettata solo dalla sete di esplorazione ma da un reale desiderio di utilità.
Pionieri di un futuro eco-sostenibile in cui la dipendenza dal carburante sarà solo un lontano ricordo.


Bicicletta a pannelli solari

Dutch Solar Cycle

Dutch Solar Cycle

Bicicletta a pannelli solari

La bicicletta a pannelli solari è una novità, ancora sotto forma di di prototipo, che promette di diventare un must tra gli amanti della due ruote a pedali e del risparmio energetico.

La bicicletta del futuro si chiama Dutch Solar Cycle ed è un’idea che coniuga perfettamente il risparmio energetico con il rispetto per l’ambiente: l’energia elettrica che serve a muovere questa bici viene infatti immagazzinata grazie al potere del sole.

Bici elettrica a pannelli solari – Come funziona?

La bicicletta fotovoltaica funziona con dei pannelli solari che vengono inseriti nelle ruote, sia quella anteriore che quella posteriore.
I pannelli riescono a catturare l’energia che viene dai raggi solari, ricaricando in questo modo una batteria che permette di muovere la bicicletta.

Il sistema semplice ed economico di celle solari permette la ricarica della batteria anche quando il cielo è nuvoloso, a seconda poi delle condizioni climatiche, la batteria impiega dalle quattro alle sei ore per ricaricarsi totalmente.

Cosa succede però se la batteria si scarica mentre stiamo utilizzando la nostra Dutch Solar Cycle?
Niente paura, basterà iniziare a pedalare, come in sella ad una normalissima bicicletta… Speriamo solo non vi troviate davanti ad una salita!

Voi cosa ne pensate? Utilizzereste una bicicletta a pannelli solari? Diteci la vostra.


SmartZone in città

Alberi ed energia solare

Alberi ad energia solare

Gli alberi possono diventare fonte per la produzione di energia elettrica?
Certo, se le loro foglie sono dei pannelli solari.

L’azienda israeliana Sologic ha trovato una soluzione ingegnosa che combina alla perfezione il bisogno di produzione energetica e la voglia di socializzare: eTree.
Si tratta di postazioni con panchine e ed alberi, che servono ad abbellire le città, ad arricchirle di postazioni dove potersi sedere e riposare ma che soprattutto saranno in grado di produrre energia elettrica, in maniera totalmente pulita.
Gli alberi di queste aree infatti non sono formati da radici, tronco, rami e foglie, l’eTree è una vera e propria scultura urbana, alta  4,5 metri a forma di arbusto, ma con sette pannelli solari al posto di una verde e folta chioma.

La SmartZone che ricarica e unisce 

Queste piccole stazioni possono essere collocate in diverse aree della città e promettono di essere davvero utili, offrendo servizi che oggi giorno stanno diventando indispensabili nella quotidianità di ognuno di noi:

  • Punto di riposo
  • Free Wifi Zone
  • Carica batterie tramite porta USB
  • Fornitore di acqua potabile
  • Illuminazione notturna

Inoltre l’e-Tree diventa anche una postazione social, dove ogni utilizzatore può lasciare traccia di se ed entrare a far parte della community green che utilizza questi spazi gratuiti ed ecocompatibili.
Inoltre i produttori dell’eTree assicurano che i pannelli solari riescono a funzionare anche i caso di mal tempo.

Voi cosa ne pensate? Vi piacerebbe che anche nelle nostre città si diffondessero queste postazioni?

 


Carta da parati

carta da parati quale scegliere

Carta da parati quale scegliere?

State cercando una carta da parati per dare nuova vita alle stanze di casa vostra?
Oggi esiste un’idea innovativa per tappezzare i muri di casa, sia interni che esterni.

Si tratta di una carta da parati con pannelli fotovoltaici, flessibili ultrasottili e di design.

Questo innovativo rivestimento infatti utilizza una tecnologia in grado di creare ed imprimere disegni decorativi, che diventano un complemento d’arredo ecologico e in grado di produrre l’energia necessaria a far funzionare i dispositivi di casa.

Pannelli solari design per le pareti.

L’idea arriva dalla Finlandia, più precisamente dal VVT Tecnical Research Center, dove sono stati creati dei prototipi capaci, in soli 0,2 millimetri di spessore, di contenere gli elettrodi e gli strati di polimeri necessari a catturare la luce del sole, anche quella che entra dalle finestre

I ricercatori hanno testato la fattibilità del metodo stampando celle fotovoltaiche a forma di foglia. La superficie attiva di una foglia è 0,0144 m2, con duecento foglie OPV si riesce a creare un metro quadrato di superficie attiva.

Questi innovativi rivestimenti possono essere applicati anche a pareti esterne e sebbene durino meno dei pannelli che fino ad ora siamo stati abituati a vedere, il materiale con il quale vengono realizzati sono riciclabili, permettendo così il recupero delle materie prime a utilizzo terminato.

Cosa ne pensate? Quali sono i disegni che vi piacerebbe appendere alle pareti di casa vostra?


Energia elettrica portatile

Energia Elettrica portatile

Energia Elettrica portatile

KaliPAK una nuova idea per fare il pieno di energia

KaliPAK è un generatore di energia elettrica portatile, comodo come uno zaino e per questo utile alleato per campeggiatori e amanti delle vacanze all’aria aperta, che non possono però rinunciare alle comodità della tecnologia.

Arriva da New York il nuovo progetto per un accumulatore di energia a pannelli solari, capace di immagazzinare l’energia che viene dai raggi del sole e raccoglierla in una batteria interna abbastanza potente da poter assicurare una fornitura di elettricità anche in situazioni di emergenza: ad esempio a seguito di un’alluvione o di un terremoto.

KaliPAK un carica batterie portatile

KaliPAK è un’invenzione che farà piacere a molte persone che trovandosi lontane da fonti fisse di energia potranno collegare fino a quattro dispositivi USB e due dotati di presa auto DC da 12V.

Inoltre l’energia prodotta è totalmente eco-compatibile, poiché per essere generata sfrutta a pieno la capacità dei pannelli solari di catturare i raggi del sole ma questo innovativo generatore di energia elettrica può essere ricaricato anche tramite presa a muro, dall’auto e addirittura da una turbina alimentata dalla forza del vento.

Progetti che guardano al futuro

KaliPAK è ancora in fase di progetto ma ha già raggiunto una buona quota di finanziamenti sulla pagina del sito di Crowdfunding Kickstarter, inoltre ne esistono tre versioni, che variano per capacità di accumulo, potenza e naturalmente peso.
Secondo voi può essere una buona soluzione per ottenere energia elettrica in quei luoghi dove essa manca?


Bar Ecosostenibile

Bar Ecosostenibile

Bar ecosostenibile – dalla Scandinavia un’idea per un vero green bar

Un bar ecosostenibile è possibile? Come è possibile riuscire a risparmiare energie e allo stesso tempo offrire un servizio dalla qualità impeccabile?
L’idea arriva dalla Scandinavia, più precisamente dalla Nordic Society for Inventors and Discovery, un piccolo laboratorio nel nord della Scandinavia, nato più di dieci anni fa, dove le idee più pazze e creative possono trasformarsi in realtà.

Il bar ecologico made in Scandinavia si chiama Wheelys, montato su una bicicletta munita di reparto per raffreddare cibi e bibite ma anche di un thermos per mantenere calde le bevande.
Perfetto per chi vuole mangiare un panino oppure bere un aperitivo all’aria aperta, avendo anche la possibilità di scegliere luoghi diversi per ogni pausa caffè.
Questo bar ecologico infatti è anche itinerante, la bicicletta possiede un motore elettrico con pedalata assistita e ricaricabile grazie ad un sistema di piccoli pannelli solari e una batteria capace di immagazzinare l’energia prodotta.

Bar ecosostenibile – WiFi e Franchising

Il Wheelys Cafè può anche diventare un comodo hot spot per connessioni senza fili e se siete imprenditori green c’è anche la possibilità di avviare un’attività in franchising, poiché secondo gli ideatori del progetto questa può essere finanziata semplicemente tramite un crowdfunding su Indiegogo.

Perché non provare allora? Voi cosa ne pensate, potrebbe funzionare nella vostra città?


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