Cuprum Elettromeccanica compie 40, luminosi, anni!

Belluno 23 gennaio 2014. Aprire un’attività all’inizio da sempre lo stesso brivido di un salto nel buio. Lo sanno bene Paolo e Silla, che nel 1973 aprono Cuprum e iniziano a muoversi nel mercato dell’impiantistica, tra sacrifici e avversità di un mercato locale post Vajont, riescono a cavalcare l’onda giusta del boom industriale degli anni ‘70 e ’80.

“Cuprum è nata prima dal caso e poi dalla volontà e dalla passione. Mio marito lavorava a Milano, io avrei dovuto seguirlo, poi un incidente mi costrinse a rimanere ferma e così ci venne l’idea, Paolo è perito elettrotecnico, io sono segretaria d’azienda, insieme costituivamo una buona squadra. Siamo partiti da un capannone di 60 mq con 2 operai e nel giro di qualche anno ci siamo spostati in un ambiente 4 volte più grande.” Racconta Silla.

A metà degli anni ’80, quando l’Italia poteva vantarsi ancora di essere “l’isola felice” del lavoro, Cuprum amplia in modo importante lo staff tecnico, l’officina meccanica, il magazzino di materiale elettrico.

Nel 2007 i figli Mirko e Sebastiano, parte integrante dell’azienda rispettivamente dal 1997 e dal 1995, prendono in mano le redine dell’azienda e portano una ventata d’innovazione: nel marketing e comunicazione, proposte eco-sostenibili, telecomunicazioni, ricerca e sviluppo, certificazioni aziendali e sempre più infomatizzazione dell’azienda.

Poi arriva la crisi mondiale e le aziende mettono in cassa integrazione i dipendenti, licenziano, chiudono. Cuprum, non solo sopravvive, ma riesce ad aumentare il personale.

Ma qual è il segreto?

I momenti di crisi possono essere illuminanti perché ti costringono a trovare nuove idee, nuove strade da percorrere e un nuovo modo di guardare la vita e il mondo.
La parola “crisi” deriva dal greco krisis che si riferisce a krino, intesa come separazione e quindi necessità di scegliere una parte, una strada.

Un’ azienda per poter crescere deve reinvestire i propri utili nell’attività e questo significa: personale qualificato, formazione, ricerca, tecnologia, marketing. Lavorare per se stessi ma anche per creare benessere.
Nel caso di Cuprum, un punto di forza è certamente quella di collaborare in modo consistente  per migliorare il proprio territorio con i numerosi lavori eseguiti per il pubblico. In questi anni Cuprum diventa, sia in ambito provinciale che nazionale, sinonimo di esperienza e qualità certificata anche grazie a collaborazioni con numerosi enti pubblici, tra cui ENEL e ULSS.

“Negli anni ’90 il lavoro arrivava grazie alle numerose gare d’appalto, oggi sei tu che ti devi saper proporti al cliente” Spiega Mirko Costa “Nella mia carriera non ho mai detto una volta “non lo so fare”, ho sempre studiato per acquisire le conoscenze necessarie e ho avuto la fortuna di contare sulla famiglia e su collaboratori in gamba” Continua il padre Paolo Costa

“Le medie dimensioni della nostra azienda ci permettono di considerarci una grande famiglia, il capitale umano è essenziale per portare avanti l’attività.” Aggiunge Sebastiano Costa
Queste realtà rappresentano un volano per il rilancio l’economia, ma in Italia la politica e la burocrazia rende difficile la ripresa per i piccoli imprenditori.

Paolo Costa “Troviamo sempre più difficoltà sia nell’assumere nuovo personale, a causa delle regole contrattuali sempre più onerose e della burocrazia lenta, sia a trovare personale qualificato. Vanno ripristinati gli istituti tecnici, rispetto a quando andavo a scuola io, sono meno performanti, non infondono la cultura del lavoro manodoperiale. Io devo molto ai miei professori, che sono stati la spinta fondamentale e il sostegno per aprire la mia attività”

 

E se una su mille ce la fa, un motivo ci sarà, bisogna scoprirlo, impararlo e migliorarlo per poter permettere una reale ripresa della nostra economia. Complimenti a Cuprum!