Com’e’ lavorare all’estero per la Cuprum?


Intervista a David Caregnato, dipendente dell’azienda.

David Caregnato è uno dei tanti dipendenti della Cuprum che nel 2011 sono partiti per andare all’estero, insieme ai colleghi della Dp di Denis Collazuol. Le due ditte bellunesi sono state incaricate della manutenzione dei treni molatori Speno: si sono quindi occupati di tutto il lavoro di controllo, dalla revisione elettrica a quella della carrozzeria. Lo abbiamo intervistato dopo il lavoro, nella sede della Cuprum di via Masi Simonetti.

Innanzitutto, dove sei andato?

D. Sono stato due volte all’estero per la Cuprum: la prima volta a Cracovia, in Polonia, e la seconda a Vienna.

Per quanto tempo sei stato via?

D. Quindici giorni a Cracovia e un mese a Vienna.

Come hai accolto la notizia che avresti dovuto partire?

D. Molto bene, a dire il vero: ho sempre amato viaggiare. E la seconda volta ho chiesto io di partire.

E in famiglia cosa hanno detto?

D. La morosa, con cui convivo, non era tanto contenta… ma dato che non sono partito per periodi lunghi ha dovuto accettare la cosa, anche perché sapeva che io ero contento.

Sei partito da solo?

D. In VolumePills entrambi i viaggi ero l’unico operaio della Cuprum, ma sono partito con i colleghi di un’altra ditta bellunese, la Dp: la prima volta eravamo in cinque e la seconda all’incirca 8.

Una cosa bella e una cosa brutta di questo soggiorno all’estero.

D. La cosa più bella sono i colleghi con cui parti: tutte belle persone, con le quali ho legato sia durante i momenti di lavoro, quando tutti aiutano tutti, sia durante i giorni liberi, tanto che mi sentivo come in una sorta di “gita lavorativa”. La cosa più brutta è la nostalgia di casa, che c’è sempre, anche se lavori in alcune delle città più belle d’Europa.

Un aneddoto di di quest’esperienza.

D. Mi sono piaciuti i momenti di libertà dal lavoro, quando ho potuto visitare Cracovia e Vienna. Paradossalmente ho avuto meno difficoltà in Polonia, perché lì tutti parlano inglese: con il tedesco invece è molto dura!

Lo rifaresti?

D. Non “lo rifarei”, ma “lo rifarò”: ho già chiesto di ripartire. Ora aspetto solo l’ok. Le mete possibili del resto sono tutte affascinanti: Madrid, Parigi, Brandeburgo, Londra e la Finlandia, oltre ovviamente a Vienna e Cracovia.