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Rifugi ecosostenibili
Rifugi ecosostenibili nelle Dolomiti
Vi siete mai chiesti se esistono dei rifugi ecosostenibili nelle Dolomiti? O come possa l’energia raggiungere le vette delle montagne, in un luogo tanto ameno quanto lontano da ogni comodità?
Località splendide dove trascorrere delle ore di pace, circondati da panorami mozzafiato e paesaggi da cartolina, che però devono funzionare in maniera efficiente per permettere agli amanti della montagna di godere dei servizi di bar, ristoranti e alberghi, anche ad alta quota.
Rifugi ecosostenibili, ci pensa il sole.
Per creare l’energia adatta ai rifugi ecosostenibili il sole è un ottimo alleato.
Durante quest’estate, in circa quattro mesi da fine maggio a metà settembre, lo staff di Cuprum, si è occupato della riqualificazione energetica di otto rifugi sulle Dolomiti, potenziando gli impianti fotovoltaici installati negli anni 2004 – 2005.
Anche sulle cime delle montagne patrimonio UNESCO i pannelli fotovoltaici sono una soluzione perfetta per creare ed accumulare energia. Quando il sole manca esiste una batteria capace di immagazzinare energia che può essere utilizzata di notte oppure durante le giornate di pioggia.
Quando mancano gli impianti fotovoltaici, è un gruppo elettrogeno a portare energia nei rifugi delle Dolomiti.
Rifugi ecosostenibili, come fare?
Abbiamo capito che è possibile portare l’energia nei rifugi delle Dolomiti, ma come è possibile farlo?
Quasi tutti i rifugi non hanno vie d’accesso comode come strade o teleferiche capaci di trasportare i materiali necessari a compiere i lavori.
Inoltre i rifugi sono che accolgono ogni fine settimana molti camminatori ed escursionisti. Non è possibile tenere chiuso perché ci sono degli operai impegnati a lavorare.
Una settimana in rifugio.
I tecnici di Cuprum hanno raggiunto i rifugi con l’ausilio di un elicottero, portando con loro tutti i materiali necessari, sicuri di non dimenticare nulla.
Il piano di lavoro è stato preciso e curato in tutti i dettagli, perché quando ci si trova a lavorare ad oltre 2.000 metri d’altezza, non ci si può permettere di sottovalutare nulla.
Il lavoro va pianificato in ogni minimo dettaglio, ogni imprevisto deve essere preventivato in anticipo, per non dimenticare nulla, per non trovarsi impreparati davanti ad una difficoltà.
Lavorare in un rifugio significa vivere nel rifugio stesso, non tornare a casa la sera ma passare un’intera settimana circondati da montagne; come tetto il cielo, come compagnia i colleghi e i gestori del rifugio, che diventano amici e compagni di chiacchiere.
Il tempo per distrarsi però è davvero poco. Il fine settimana è più vicino di quanto non si possa credere e bisogna procedere spediti, quindi si lavora anche tredici ore al giorno, fino alle otto di sera, poi si cena, una doccia e infine a letto.
Vita dura certo ma quando a fare da sveglia ci pensa il sole che fa capolino tra i massicci di roccia e l’alba che spazza via le stelle e il buio della notte, tra l’aria fina di montagna e il silenzio della natura, allora è chiaro che questa è una di quelle esperienze che difficilmente si possono dimenticare.
Cuprum continua ad impiantare nuova energia!
Kiwi Sport sceglie l’Elettromeccanica Cuprum per gli impianti dei suoi numerosi store.
Cuprum e Kiwi Sport sono due istituzioni nel territorio bellunese, una è l’azienda più grande e rinomata nel settore dell’impiantistica e l’altra è una catena di negozi di abbigliamento sportivo d’alta qualità.
Da anni collaborano per garantire l’immagine e l’efficienza dei negozi Kiwi Sport, che oltre le già conosciute sedi di Belluno, Feltre, Auronzo, Trento, Carano, Bolzano, Cles ha annunciato agli appassionati di sport di portare il proprio stile anche a Rovereto e Riva del Garda.
Per conto loro Cuprum, oltre agli impianti classici, ha costruito un sistema d’impiantistica puntando sull’ espansione delle tecnologie a risparmio energetico e tecnologico installate; sulle quali l’azienda bellunese si sta specializzando da qualche anno e che vedono il coinvolgimento di strutture pubbliche e ricettive.
Quindi se capitate da Kiwi Sport date un occhio anche all’ illuminazione a led, all’impianto di videosorveglianza, oltre aa allungare l’orecchio alla diffusione sonora, mentre fate acquisti tranquilli grazie al sistema antintrusione! Magari vi piacerebbe avere tutto questo anche nelle vostre attività.
http://www.kiwisports.eu/
B&B a Belluno completamente green: benvenuti nel Bed e Wellness Hi-Tech di Cuprum
Cuprum realizza il primo B&B completamente sostenibile a Belluno, si chiama Bed e Wellness Hi-Tech e ha tutto quello che potete desiderare.
Abbiamo deciso di condividere la nostra passione per la natura ricreando un ambiente che si fondesse perfettamente con la cornice delle Dolomiti e l’abbiamo fatto con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, creando un sistema Hi-Tech completamente Green.
Bed e Wellness Hi-Tech di Cuprum si trova al confine con il Circolo Tennis ed il parco di Fisterre, a 10 min. a piedi dal centro di Belluno e a due passi dalle più belle località delle Dolomiti.
- Si tratta di una casa singola immersa nella natura che è stata concepita per offrire tecnologia ed ecosostenibilità: è presente una connessione WiFi gratuita, un sistema di diffusione sonora utilizzabile con il proprio smart phone via cavo o via bluetooth, una smart tv da 32″, un sistema di accesso con lettore badge, un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e un sistema di riscaldamento a raggi infrarossi a zero emissioni di CO2. L’illuminazione è con lampade a led ed a risparmio energetico.
Questo piccolo capolavoro dell’impiantistica green, non si fa mancare proprio nulla: sono disponibili ad uso esclusivo gratuito sauna e bagno turco e nel grande giardino si trova una zona solarium con sdraio e giochi per bambini.
Il tutto ad un prezzo che permette anche ai vostri portafogli di rimanere sempre verdi!
Per maggiori informazioni e per prenotare subito: http://bit.ly/1uvE9yh
Buone vacanze!
Energie Rinnovabili e Pubblica Amministrazione
Sono sempre di più le persone, le aziende e le pubbliche amministrazioni che puntano sull’energia sostenibile.
Nel caso di queste ultime, la scelta ha una triplice valenza: rispettare l’ambiente, innovare, far risparmiare tutti i cittadini.
In europa è stato costituito “Il Patto dei Sindaci ” principale movimento che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Attraverso il loro impegno i firmatari del Patto intendono raggiungere e superare l’obiettivo europeo di riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020. Anche Venezia aderisce con un obiettivo importante: – 20% la CO2 entro il 2020!
Sono gli organi politici decisionali ad essere coinvolti in prima persona al raggiungimento dell’obiettivo “20-20-20”, che prevede:
– ridurre le emissioni di gas serra dell’UE di almeno il 20% rispetto al 1990;
– ottenere che il 20% del consumo di energia dell’UE provenga da fonti rinnovabili;
– ridurre del 20% i consumi energetici europei attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica.
Meno aiuti da parte dello Stato ma più coscienza pubblica sulle potenzialità delle energie alternative.
Secondo un articolo del Corriere uscito questa primavera: “Non siamo più in cima alle preferenze degli investitori mondiali sul mercato delle rinnovabili, ma ci difendiamo. L’Italia risale all’undicesimo posto nella graduatoria Ernst&Young dei Paesi più attraenti, dopo essere scesa al dodicesimo l’anno scorso, con l’esaurimento degli incentivi al fotovoltaico. Lo scivolone è stato rapido, visto che fino al 2011 eravamo nella Top Five del Renewable energy country attractiveness index, ma riguadagniamo posizioni, anche grazie alla crescente competitività del fotovoltaico, che ormai cammina sulle proprie gambe, senza più bisogno di aiuto da parte dello Stato”.
Che stia veramente cambiando qualcosa?
Energie Rinnovabili. Luoghi green per vivere meglio
Noi dell’Elettromeccanica Cuprum traiamo molte delle nostre risorse dalle energie rinnovabili, guardando al resto del mondo per migliorare il nostro paese
La Spagna sta prototipando un modo originale ed intelligente di sfruttare al meglio le energie rinnovabili creando un pannello green, per filosofia e composizione, che si alimenta con le piante.
Puntare a materiali completamente organici permette di avere prodotti completamente ecologici e riutilizzabili.
Ma come si trasformano le piante in energia?
I batteri presenti nel terreno rilasciano una buona quantità di elettroni, che vengono immessi nei circuiti del pannello attraverso la cella a combustibile microbico, realizzata dagli studenti di Institute for Advanced Architecture of Catalonia (IAAC).
Il sistema è molto semplice e con un po’ di “dimestichezza” si può creare anche in casa: sono sufficiente un pannello e dei pezzi di metallo. Una volta sistemate le piante, per catturare gli elettroni liberi s’inserisce una “batteria” nel sottosuolo ed ecco che si ha a disposizione l’energia green.
Le piante adatte cambiano a seconda della regione: nelle zone con meno acqua si utilizzano piante come cactus. Questo potrebbe portare l’elettricità nei paesi meno industrializzati e anche nei luoghi meno soleggiati e quindi non predisposti all’uso delle rinnovabili: il pannello green dell’ IAACC non deve essere esposto alla luce diretta del sole.
In Turchia la risorsa eco-sostenibile è data dai pistacchi! Ebbene sì, nonostante le tensioni che l’attanagliano, la Turchia progetta di costruire una nuova città ecologica di 200 mila abitanti, riscaldandola con migliaia di gusci di pistacchio, non difficili da reperire in queste terre.
Così la popolazione turca, riciclerà i gusci di pistacchi come noi facciamo con la carta o la plastica.
Il potere calorico delle bucce di pistacchio, pari a 19,26 MJ per kg, per generare energia utile a riscaldare in inverno e raffrescare d’estate decine di ettari di edifici pubblici. Lo studio di fattibilità è già in atto ed entro 5 anni si potrebbe realizzare questo miracoloso progetto.
E in Italia? Si usano le alghe.
Teregroup, società che punta su investimenti in nuove tecnologie e nell’acquisizione di brevetti, ha rilevato le attività di matrice green dell’azienda T.M. di Modena, dove fra gli altri progetti sul tavolo si trovava anche: Algamoil, ambiziosa ricerca per implementare la tecnologia delle alghe combustibili. Il risultato è un biodiesel di ultima generazione, grazie alla particolare composizione delle nostre microalghe, che possiedono una quantità di lipidi doppia rispetto alla media sul mercato.
IMPRESA BELLUNESE VOLA A PALO ALTO PER STRINGERE LA MANO AI GIGANTI DELL’ECONOMIA
Il modo di migliore di conoscere è viaggiare. Ed è per questo che un gruppo di lungimiranti imprenditori provenienti da tutta Italia ha preso il volo verso gli USA nella valle del silicio, lì dove pulsa il cuore dell’informatica e dell’imprenditoria mondiale.
A rappresentare Belluno un gruppo di imprenditori di confindustria Belluno Dolomiti. Mirko Costa, titolare dell’elettromeccanica Cuprum, che jet lag a parte, fresco dal ritorno in Italia, ha le idee molto chiare sul perché in America le aziende funzionano meglio che in Italia: ” Mi sono confrontato con professionisti Italiani che sono diventati la forza trainante di colossi come IBM (Simone Bianco ndr) e che in Italia non venivano nemmeno presi in considerazione. Questo perché in America le idee sono il vero capitale iniziale, mentre i finanziamenti sono solo uno degli accessori per raggiungere l’obiettivo e reperirli non è un problema, al contrario che nella nostra Nazione.”
In America le cosiddette Ventures Capitals, provvedono non solo a fornire il capitale totale per avviare il progetto, ma si assumono anche i rischi di un eventuale fallimento. Tolto il peso di reperire i fondi gli imprenditori sono liberi di sviluppare le loro idee facendole diventare azioni concrete. In più, nonostante esista un sistema piramidale, ogni collaboratore è considerato una risorsa preziosa e come tale va curato, formato, incentivato per permettergli di poter elargire il massimo delle sue potenzialità al servizio dell’azienda.
Racconta stupito Mirko Costa “Gli ambienti di lavoro sono progettati per far sentire dirigenti e personale come a casa, anzi molto meglio che in una casa da milioni di dollari. La sede di Airbnb (Airbnb è un portale online che mette in contatto persone che cercano un alloggio a breve termine con altre persone che hanno uno spazio extra da affittare, generalmente privati. Il servizio è a pagamento ma ha costi molto ridotti rispetto ad Hotel o case vacanza. ndr) è bellissima: ogni ufficio è costruito ad immagine e somiglianza delle case più belle che il servizio offre e alle persone è concesso portare il proprio cane per beneficiare dell’efficacia della pet therapy e sbarazzarsi anche delle preoccupazioni che solitamente accompagnano chi è costretto a lasciare soli i propri amici a 4 zampe durante il lavoro”
L’inserimento nel mondo del lavoro, inizia dai banchi di scuola; le aziende infatti collaborano fianco a fianco con le Università. Berkeley e la privata Stanford University, oltre a collaborare tra loro, pur essendo “rivali”, nello sviluppo di nuovi progetti imprenditoriali, spingono i propri studenti a sviluppare progetti utili per il mercato e applicabili nell’immediato.
“In Italia c’è poca comunicazione tra l’istruzione e il mondo del lavoro, dovremmo preparare i nostri giovani ad essere forza attiva rispetto al mercato a nostra disposizione. “Osserva l’imprenditore bellunese “Siamo abituati a “nascondere” il nostro Know How rispetto ad altre aziende o anche all’interno dell’azienda per cui lavoriamo, per paura di perdere il nostro valore nel mercato del lavoro e così limitiamo lo sviluppo delle aziende alla piccola imprenditoria.
In America un’azienda considerata Small Business conta 500 dipendenti! La stessa Yahoo con i suoi 13 mila dipendenti si auto considera piccola rispetto a Google che ne ha 60.000 e per questo fatica più della rivale ad attirare “cervelloni””
In Italia tutto questo rimane solo un sogno, inapplicabile alla realtà. Un dato di fatto che dovrebbe far riflettere, quantomeno per quanto riguarda la meritocrazia. Nella Silicon Valley lavorano migliaia di persone di tutte le età e moltissime nazionalità diverse e il tasso di disoccupazione e pressoché inesistente; eppure l’iter che porta al licenziamento di un collaboratore inadempiente è molto più facile e veloce: “Il fatto che un venerdì qualsiasi al dipendente possa essere consegnata le scatola di cartone per gli effetti personali, non è da giudicare come giusto o sbagliato, fa parte di quel modello di business che funziona alla grande. I dipendenti non sono tali, ma partner di un progetto di crescita.
Il principio base è che ognuno abbia la possibilità di continua crescita professionale, altrimenti è lui stesso che cambia lavoro per cercare qualcosa di più stimolante. Un dipendente che resti per più di 5 anni nella stessa mansione/azienda, non è visto come una risorsa interessante per eventuali nuove assunzioni o nuovi progetti, anzi, è visto come persona statica e priva di creatività, ambizione, voglia di crescere, priva di motivazione e quindi non interessante per la crescita della Company.”
“Le condizioni lavorative e finanziarie permettono di esprimere il meglio dalle persone. Inoltre il fallimento, quando capita, non è visto come un errore, ma come un’opportunità. Le società che offrono i finanziamenti tengono un occhio di riguardo per i coraggiosi che decidono di riprovare, imparando dalle esperienze precedenti.”
America vs Italia, la terra delle opportunità professionali paragonata alla terra della simpatia del calore. E per un italiano il cambio potrebbe essere troppo impattante e implicare una revisione dei valori a livello profondo “Una cosa che mi ha spaventato? La quasi morbosa ricerca del business a discapito dei rapporti sociali, che sembrano essere molto freddi.
Questo l’ho constatato chiedendo agli italiani che sono là, che hanno comunque difficoltà a relazionarsi dopo lavoro con gli Americani. Così trovano connazionali con cui condividere passioni ed emozioni; cultura e abitudini degli Americani sono molto diverse e nei rapporti tendono ad essere più freddi e distaccati. Ho chiesto anche ad una manager che è anche mamma, se i figli potessero essere un veicolo per intraprendere rapporti più solidi, ma nulla, al massimo ci si incontra con i figli ad un ora stabilita: dalle 16 alle 17, una specie di meeting aziendale! E al parco e vietato ai bambini scambiarsi i giochi!!
Un italiano di 25 anni, che ha avviato una start-up e lavora giorno e notte mia ha detto: – sono fortunato perché non ho famiglia! – ” conclude Mirko “Un esperienza entusiasmante quindi, questo viaggio negli USA, ma anche tanta voglia di tornare e di rilanciare il nostro bel paese…e poi, da noi, si mangia molto meglio!
Inquinamento:una guerra che si combatte con l’eco-sostenibilita’
Belluno, 3 aprile 2014. Recentemente è stata scoperta la presenza di polveri ultrafini nell’aria: si tratta di particelle di inquinamento che hanno molte caratteristiche simili alle polveri sottili, ovvero PM10 e PM2,5, ma molto più insidiose proprio perché più fini.
In Italia la zona più a rischio è la Pianura Padana a causa della sua conformazione e della forte produzione di tali sostanze, ma il passo verso Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige potrebbe essere breve. Queste sono le informazioni diffuse dal Laboratorio Energia e Ambiente di Piacenza e da Michele Giugliano, direttore delle ricerche e docente d’inquinamento atmosferico del Politecnico di Milano.
Spesso sono le cattive abitudine e la disattenzioni quotidiane che portano ad incrementare questo problema, ma esistono doversi modi di attenuare questo problema e quindi di vivere meglio.
1-Nelle nostre zone, più che mai Conoscere la morfologia del terreno per evitare di costruire in presenza ad esempio di corsi d’acqua sotterranei, ma in generale bisogna prestare attenzione a residui vulcanici, emissioni di gas inquinanti e distanza dalle aree industriali.
2-Sfruttare l’energia eolica e solare anche nelle strutture pubbliche e nelle nuove strutture abitative, assicurando maggior risparmio economico per la comunità oltre che il rispetto per la natura che ci circonda.
3-Puntare sul riscaldamento ad irraggiamento o ad infrarossi che oltre a garantire un notevole risparmio, non emette CO2 nell’aria, e penetrando in profondità dona immediato benessere al corpo e contrasta l’umidità.
4-Usare metodi alternativi di trasporto: macchine elettriche o car pooling, un nuovo modo di viaggiare mettendo in condivisione un mezzo di trasporto, in questo modo è possibile dividere le spese, aumentare le possibilità di parcheggio e e diminuire le emissioni di CO2.
5-Bioedilizia per costruire abitazioni con materiali naturali ed integrate con impianti eco-sostenibili, per sfruttare al massimo entrambe le risorse.
6-Piantare più alberi e usare in maniera intelligente le nuove tecnologie (mail, app, e-book) risparmiando più carta possibile.
7-La parola d’ordine per lo smaltimento dei rifiuti deve essere deve essere: riciclo, che si tratti di edilizia, design d’arredo e accessori.
Questi sono i sette punti suggeriti da Mirko Costa, titolare dell’Elettromeccanica Cuprum, che già da anni si occupa di energie rinnovabili.
In Italia sono già in atto piani di mitigazione e secondo i ricercatori bisogna prendere provvedimenti su tutto il territorio nazionale, che comprendono i mezzi di trasporto, il riscaldamento, l’energia e tutte quelle attività che incrementano il tasso d’inquinamento e nel mondo a livello mondiale sono nati grandi progetti a sostegno del vivere eco-sostenibile, tema centrale dell’Expo 2015 e del Sustainable Energy for All promosso dalle Nazioni Unite, solo per citare alcuni dei super progetti destinati alla salvaguardia dell’ambiente.
Cuprum Elettromeccanica compie 40, luminosi, anni!
Belluno 23 gennaio 2014. Aprire un’attività all’inizio da sempre lo stesso brivido di un salto nel buio. Lo sanno bene Paolo e Silla, che nel 1973 aprono Cuprum e iniziano a muoversi nel mercato dell’impiantistica, tra sacrifici e avversità di un mercato locale post Vajont, riescono a cavalcare l’onda giusta del boom industriale degli anni ‘70 e ’80.
“Cuprum è nata prima dal caso e poi dalla volontà e dalla passione. Mio marito lavorava a Milano, io avrei dovuto seguirlo, poi un incidente mi costrinse a rimanere ferma e così ci venne l’idea, Paolo è perito elettrotecnico, io sono segretaria d’azienda, insieme costituivamo una buona squadra. Siamo partiti da un capannone di 60 mq con 2 operai e nel giro di qualche anno ci siamo spostati in un ambiente 4 volte più grande.” Racconta Silla.
A metà degli anni ’80, quando l’Italia poteva vantarsi ancora di essere “l’isola felice” del lavoro, Cuprum amplia in modo importante lo staff tecnico, l’officina meccanica, il magazzino di materiale elettrico.
Nel 2007 i figli Mirko e Sebastiano, parte integrante dell’azienda rispettivamente dal 1997 e dal 1995, prendono in mano le redine dell’azienda e portano una ventata d’innovazione: nel marketing e comunicazione, proposte eco-sostenibili, telecomunicazioni, ricerca e sviluppo, certificazioni aziendali e sempre più infomatizzazione dell’azienda.
Poi arriva la crisi mondiale e le aziende mettono in cassa integrazione i dipendenti, licenziano, chiudono. Cuprum, non solo sopravvive, ma riesce ad aumentare il personale.
Ma qual è il segreto?
I momenti di crisi possono essere illuminanti perché ti costringono a trovare nuove idee, nuove strade da percorrere e un nuovo modo di guardare la vita e il mondo.
La parola “crisi” deriva dal greco krisis che si riferisce a krino, intesa come separazione e quindi necessità di scegliere una parte, una strada.
Un’ azienda per poter crescere deve reinvestire i propri utili nell’attività e questo significa: personale qualificato, formazione, ricerca, tecnologia, marketing. Lavorare per se stessi ma anche per creare benessere.
Nel caso di Cuprum, un punto di forza è certamente quella di collaborare in modo consistente per migliorare il proprio territorio con i numerosi lavori eseguiti per il pubblico. In questi anni Cuprum diventa, sia in ambito provinciale che nazionale, sinonimo di esperienza e qualità certificata anche grazie a collaborazioni con numerosi enti pubblici, tra cui ENEL e ULSS.
“Negli anni ’90 il lavoro arrivava grazie alle numerose gare d’appalto, oggi sei tu che ti devi saper proporti al cliente” Spiega Mirko Costa “Nella mia carriera non ho mai detto una volta “non lo so fare”, ho sempre studiato per acquisire le conoscenze necessarie e ho avuto la fortuna di contare sulla famiglia e su collaboratori in gamba” Continua il padre Paolo Costa
“Le medie dimensioni della nostra azienda ci permettono di considerarci una grande famiglia, il capitale umano è essenziale per portare avanti l’attività.” Aggiunge Sebastiano Costa
Queste realtà rappresentano un volano per il rilancio l’economia, ma in Italia la politica e la burocrazia rende difficile la ripresa per i piccoli imprenditori.
Paolo Costa “Troviamo sempre più difficoltà sia nell’assumere nuovo personale, a causa delle regole contrattuali sempre più onerose e della burocrazia lenta, sia a trovare personale qualificato. Vanno ripristinati gli istituti tecnici, rispetto a quando andavo a scuola io, sono meno performanti, non infondono la cultura del lavoro manodoperiale. Io devo molto ai miei professori, che sono stati la spinta fondamentale e il sostegno per aprire la mia attività”
E se una su mille ce la fa, un motivo ci sarà, bisogna scoprirlo, impararlo e migliorarlo per poter permettere una reale ripresa della nostra economia. Complimenti a Cuprum!
Impianto fotovoltaico per l’Onorevole Crema: le energie rinnovabili trovano onorevoli consensi
Belluno 18 dicembre. Onorevole Giovanni Crema “Ho scelto il fotovoltaico perché credo che rappresenti una scelta culturale, non solo ambientale ed economica. Le amministrazioni dovrebbero fare il possibile per incentivare questo tipo di scelta per il privato e soprattutto per il pubblico. La Germania, ad esempio, da tempo utilizza energie rinnovabili e il bilancio ne beneficia notevolmente”
La maggiore attenzione verso l’ambiente e verso il risparmio è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni, portando grandi vantaggi anche a livello sociale. Le energie rinnovabili permettono di abbassare il tasso d’inquinamento e sono una buona risposta agli aumenti sempre più importanti delle aziende che forniscono energia.
Un uso più consapevole dell’energia contribuisce al miglioramento concreto della vita e alla rivalutazione dell’ambiente circostante in fatto di produttività e di qualità.
L’impianto di casa Crema ha potenza 5,5 kWp ed è formato da n. 22 pannelli AXITEC da 250 Wp e n. 1 inverter: SOLAR EDGE SE2200 con ottimizzatori, si prevede una produzione complessiva annua di 5555 kWh/anno ed è stato prodotto dall’azienda bellunese Cuprum Solitamente lo standard è di 3 kWp ma nell’ottica di creare cucine ad induzione o prevedendo un largo consumo di energia questo parametri possono essere aumentati; la quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili dispone di tutte le caratteristiche per far fronte ad ogni tipo di esigenza e permette la salvaguardia dell’ambiente e delle persone.
Fotovoltaico a scuola. L’energia del sole riscalda l’istruzione
Pannelli fotovoltaici per la scuola media di Livinallongo del Col di Lana
Belluno 28/11/13- L’Amministrazione Comunale di Livinallongo del Col di Lana promuove le energie rinnovabili in supporto alle strutture pubbliche, ottenendo il contributo regionale per lo sviluppo delle energie alternative. Una decisione lungimirante ed educativa che inserisce il Comune della Provincia di Belluno in una visione di ecopolis, concretizzando la missione delle Istituzioni nel superamento delle difficoltà economiche e nella salvaguardia del territorio.
L’Ing. Gaiardo, che ha presieduto ai lavori, spiega i motivi grazie ai quali sia stata la scuola media di Livinallongo del Col per beneficiare del contributo regionale “E’ stata scelta la scuola perché è un edificio pubblico ed è un fabbricato con la miglior posizione per ricevere il sole ed ha la maggior superficie per catturare i raggi del sole con i pannelli.”
L’intervento ha dovuto tenere in considerazione l’orario delle lezioni ed è stato effettuato sotto il coordinamento della Direzione Scolastica, senza sospendere il normale svolgimento delle attività “I lavori si fermavano all’inizio della scuola e alla fine permettendo ai ragazzi di entrare ed uscire senza pericoli. La ricreazione è stata fatta all’interno dell’edificio.” L’ingegnere assicura che il nuovo impianto permetterà al Comune un risparmio notevole che potrà essere quantificato dopo i primi mesi di utilizzo “Il 25 novembre l’impianto verrà allacciato dall’Enel. Sull’impianto fotovoltaico è stato installato un impianto a serpentina che scalda i pannelli e scioglie l’eventuale neve che potrebbe coprire i pannelli.”
Il lavoro d’impiantistica è stato effettuato dall’Elettromeccanica Cuprum, azienda bellunese che da anni opera nel settore, Mirko Costa, amministratore delegato, fa una considerazione a lavori terminati: “è importante che un ente pubblico investa in questo tipo di impianti, rappresenta un esempio per la comunità e crea risparmio, utile e necessario per l’ente e per il cittadino