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Motorola si affida direttamente a Cuprum per costruire i ponti radio per i carabinieri

Niki Da Rold racconta la sua esperienza come responsabile tecnico del progetto

Firenze vista dal tetto degli Uffizi (foto Niki Da Rold)

Cuprum ha ottenuto un appalto diretto da Motorola, importantissima multinazionale che si occupa soprattutto di telefonia, con la quale collaborava in subappalto già da anni. L’azienda bellunese si occupa dei cosiddetti “ponti radio” che servono a far comunicare le varie sedi dell’arma dei carabinieri di una stessa città, realizzando collegamenti per traffico voce e dati. Nel corso del 2012, le  squadre della Cuprum hanno attraversato tutta la Penisola: da Firenze a Palermo, da Napoli a Torino, passando per Genova e Milano. «Solo nell’ultimo mese ho compiuto sopralluoghi a Venezia, Bari, Reggio Calabria e Messina», racconta Niki Da Rold, il responsabile tecnico del progetto.

Il lavoro di Niki è vario, impossibile annoiarsi: dopo i sopralluoghi sul campo, che lo portano a viaggiare per moltissima parte del tempo, si occupa di gestire le attività produttive dalla “base”, a Belluno. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente in un momento di pausa mentre si trova a Messina. «I sopralluoghi, che faccio con un collega, durano pochi giorni: controlliamo le stazioni già presenti nel territorio (tranne in alcuni casi eccezionali, in cui ci chiedono di fare delle installazioni partendo da zero), valutiamo le migliori soluzioni installative e i materiali necessari, integriamo tutto generando il progetto esecutivo che viene poi adattato e consegnato, come una sorta di libretto di istruzioni, alle  squadre installative, composte da un minimo di 2 a un massimo di 6 persone».

Nella sede della vigrx results Cuprum di via Masi Simonetti c’è il laboratorio tecnico dove vengono preparati, assemblati e testati tutti i componenti che poi vengono montati in loco. Per installare un ponte radio in una stazione periferica possono bastare anche due giorni; poi però bisogna moltiplicare questo tempo per il numero di collegamenti da realizzare, che cambia a seconda della grandezza e della conformazione della città (si può arrivare anche a 30, e quindi oltre due mesi di lavoro complessivo).

La voce di Niki, dopo una giornata intensa, è stanca ma entusiasta: «Quanti possono dire di aver visto Firenze dal tetto degli Uffizi? Io sì, perché abbiamo montato un ponte radio proprio lì…». I lati positivi di un lavoro come il suo sono molti: «In questo modo ho l’opportunità di venire in contatto con realtà diverse, mi sono reso conto di come si vive realmente al di fuori della provincia di Belluno, mi sono arricchito professionalmente e umanamente. Viaggiare ti demolisce tutti i preconcetti – osserva. – E ti rendi conto dell’enorme ricchezza linguistica dell’Italia: non tanto nel linguaggio tecnico, che è universale, ma le battute in napoletano stretto chi le capisce?». E poi ci racconta che il capo del laboratorio telematico di Messina, stamattina, gli ha chiesto, scherzando: «Allora, in Italia tutto bene?».

Prima di lasciarci, Niki ci tiene a ringraziare i suoi collaboratori: «Hanno ritmi di lavoro ancora più sostenuti dei miei, e per certi versi il loro impegno è ancora maggiore. Riescono a eccellere anche grazie al loro grande spirito di squadra e alla loro voglia di fare sempre “un bel lavoro”».


Ericsson appalta a Cuprum la costruzione di 100 nuove stazioni radiobase

L’azienda bellunese eccellenza nel settore delle telecomunicazioni 

Tutti, ormai, possediamo un cellulare. Sono pochi però quelli che sanno cosa sia una “stazione radiobase per telefonia mobile”; eppure, senza di loro i telefonini sarebbero praticamente inutili.

Una stazione radiobase è, sostanzialmente, un palo alto 30 metri sul quale sono installate varie antenne gestite da uno o più gestori (come Tim, Vodafone, Wind), con una portata di circa 3-5 chilometri, che servono a trasportare i segnali che inviamo dal nostro cellulare.

La costruzione di queste stazioni richiede competenze tecniche molto specifiche e la capacità di lavorare a grandi altezze: sono pochissime in semenax ultimate male Italia, non più di 5 o 6, le aziende qualificate per farlo. Il Consorzio Unitec è una di queste, e la Cuprum, socia fondatrice del Consorzio, con un’esperienza più che decennale in questo settore, ora lavora per Ericsson, che con una quota di mercato del 35% è il più grande venditore di apparati di reti per le telecomunicazioni del mondo. L’appalto, che vale quasi due milioni di euro, prevede la costruzione di un centinaio di “pali” all’anno. Da alcuni mesi, la zona coperta dalla ditta bellunese si è arricchita anche della Lombardia, che si è aggiunta a Friuli Venezia Giulia, Trentino e Veneto.


Rugby Jump Touch rimandato a causa del maltempo

La manifestazione del 26 maggio viene spostata al 23 giugno 

Non si può certo dire che il consueto appuntamento primaverile con Rugby Jump Touch, organizzato dal Belluno Rugby a Villa Montalban, sia baciato dalla dea del bel tempo: per il secondo anno consecutivo la manifestazione viene rimandata a causa delle cattive condizioni atmosferiche previste per sabato 26 maggio.

Si dovrà aspettare un mese quindi per assistere al torneo di “touch rugby” e alle evoluzioni della squadra di riders del bellunese Alvaro semenax side effects Dal Farra: l’appuntamento è rinviato al weekend del 22 e 23 giugno, auspicando che ci siano condizioni atmosferiche più favorevoli. Il programma rimarrà invariato, perciò chi vuole iscriversi al torneo o acquistare le prevendite per assistere ai tre spettacoli di freestyle dei Daboot potrà farlo con tutta calma: c’è tempo quasi un mese.

Gli organizzatori si scusano con tutti gli interessati e rassicurano coloro che hanno già acquistato i biglietti: si potranno tranquillamente utilizzare in occasione dell’evento del 23 giugno.


Rugby Jump Touch riporta a Belluno Alvaro Dal Farra

La manifestazione del 26 maggio vede la partecipazione di numerose star dello sport bellunese

Il Belluno Rugby cambia il nome ma non la sostanza della 9a edizione del torneo di «touch rugby» organizzato sabato 26 maggio a villa Montalban. Anche se Touchville diventa “Rugby Jump Touch”, grazie alla partecipazione straordinaria del rider bellunese Alvaro Dal Farra, viene mantenuto lo spirito della manifestazione, che vuole mettere al centro lo sport e i suoi valori. Il ritorno a Belluno di Alvaro e della sua squadra di riders e la presenza di numerosi atleti bellunesi di fama internazionale provenienti dalle più varie specialità conferiscono ulteriore prestigio all’evento.

Sono sempre 16 le squadre che parteciperanno al torneo, e allora via libera ai bambini e alle famiglie, che potranno cimentarsi tutti insieme nel touch rugby: basta aver compiuto i sei anni di età per giocare, dato che i placcaggi sono sostituiti dal touch, il “tocco”.

Saranno anche quest’anno i principali bar della provincia ad occuparsi della ristorazione: ognuno potrà sperimentare, provando un posto nuovo, oppure andare sul sicuro, dal proprio barista di fiducia. Gestiranno i chioschi lo J’adore, il Kilkenny Pub, il Bistro Bembo, il Bar Sirena, il Galleria 6, l’Enoteca Baldissera cycling schedule for use of hgh, il bar 812 di Ponte Nelle Alpi, il bar Le Bionde, la Cooperativa Polpet, l’Antica Scuderia e l’osteria Al Ponte. Qualunque sia la scelta, qualità e fantasia sono garantite. La sera la festa continuerà fino a notte fonda e si potrà ballare sulle note dei dj dello J’adore.

La vera novità della manifestazione è però Alvaro Dal Farra: il rider bellunese, star mondiale del freestyle motocross, porta la sua squadra di atleti, i Daboot, nella sua terra d’origine, e la fa esibire in ben tre spettacoli durante la giornata di sabato. Il grande atleta, che ha tra l’altro anche un passato di rugbista, ritorna trionfalmente a Belluno. Rugby Jump Touch vuole rendere omaggio alla sua carriera, che nemmeno il grave incidente del 2009 è riuscito a fermare: prova del suo carattere, della sua versatilità e della sua grandezza.

Le prevendite sono già aperte: con 10€ si potrà avere accesso alla manifestazione e avere un buono per panino e bibita; il costo dell’iscrizione al torneo, per una squadra di massimo 12 giocatori, è di 180€. Per chi volesse iscriversi o avere informazioni, si può contattare Massimo al 393 4447421 oppure dare un’occhiata alla pagina Facebook dell’evento: Rugby Jump Touch 2012 (https://www.facebook.com/events/299957480083594/).


Al torneo rugby Touchville arriva Alvaro Dal Farra

Durante la manifestazione del 26 maggio si esibirà il team guidato dal campione bellunese

Chiunque può partecipare al 9° torneo di «touch rugby» organizzato sabato 26 maggio dalla squadra bellunese a villa Montalban: basta aver compiuto i sei anni di età. Nel touch rugby, versione soft dello sport più duro per eccellenza, niente placcaggi, sostituiti dal touch, il “tocco”. In questo modo tutti possono giocare insieme, dai piccoli di 6 anni ai massicci atleti professionisti: basta aver voglia di divertirsi e condividere i sani principi dello sport.

La manifestazione nasce dalla volontà di far conoscere il rugby e le sue tradizioni. L’edizione di quest’anno è particolarmente ambiziosa hgh information, e vuole avvicinare a questo sport soprattutto le famiglie, oltre alla gente che non lo conosce e non lo ha mai praticato.

Per la prima volta alla manifestazione, avranno un posto d’onore Alvaro Dal Farra, rider bellunese di fama mondiale, e la sua squadra di atleti, che si esibirà in ben tre spettacoli ad altissimo tasso di adrenalina.

Riconfermata la partecipazione dei principali bar della provincia, che si occuperanno della ristorazione: in questo modo gli affezionati clienti potranno ritrovare il proprio bar preferito tra la dozzina di chioschi previsti.

Per chi volesse iscriversi o avere informazioni, si può contattare Massimo al 393 4447421.


E' gia' polemica sul Quinto Conto Energia

Mirko Costa: «Il Governo sta penalizzando il settore delle energie alternative, adottando continui cambiamenti di tendenza»

Il nuovo Quinto Conto Energia, che delinea gli incentivi e gli obiettivi per il fotovoltaico in Italia per i prossimi mesi, suscita perplessità tra gli addetti ai lavori. Il decreto, presentato in questi giorni dai ministri Passera, Clini e Catania, dovrebbe entrare in vigore da luglio 2012 in sostituzione dell’attuale Quarto Conto Energia, che avrebbe dovuto valere fino alla termine del 2013.

«La continua modifica dei decreti sulle energie rinnovabili sta causando lo stop del settore, facendo fare retromarcia agli investitori piccoli e grandi. Questo penalizza le imprese che hanno investito puntando su leggi pluriennali, che vengono puntualmente modificate da legislatori improvvisati, troppo lontani dal settore per conoscerne le problematiche», spiega Mirko Costa. Il giovane imprenditore, titolare di una delle ditte bellunesi più importanti in questo campo, l’Elettromeccanica Cuprum, prosegue: «Ogni cambiamento viene deciso senza che prima sia stato studiato un piano alternativo, e questo paralizza di fatto ogni possibilità di pianificazione futura da parte degli addetti ai lavori».

Lo scopo dichiarato del decreto è di limitare gli incentivi “a pioggia” erogati finora, che sono serviti per stimolare lo start up di un settore che, se in Germania era realtà già nei primi anni ’90, in Italia è partito di fatto solo nel 2008, anche grazie a leggi che hanno favorito i grandi investitori e non hanno garantito nessuna regolamentazione per il territori. Basti pensare all’abbandono hgh growth dei terreni agricoli in favore del fotovoltaico.

Per Costa, «questo è stato un errore, che ha però consentito di raggiungere gli obiettivi in fatto di crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili e raggiungere il target previsto dal protocollo di Kyoto».

Con gli incentivi statali che presto diventeranno allyslot più limitati, è questo il momento giusto per investire nel fotovoltaico. Per almeno tre motivi: i prezzi delle strutture sono competitivi come mai prima d’ora, l”investimento è reale per il futuro e l’autonomia energetica con la crisi e gli aumenti, è una soluzione sempre più accattivante, visto che non solo non si paga più la bolletta, ma si può vendere per 20 anni quella prodotta “in eccesso”.

Ma quali sono i costi per una famiglia che decidesse di investire e quali sono i tempi per ammortizzare la spesa? Prendiamo un impianto medio, da 3 kilowatt, costa circa 8.000 euro (contro i 18.000 del 2009). La spesa, paragonabile all’acquisto di un’utilitaria, viene ammortizzata al 100%, con le cifre del Quarto Conto Energia, nel giro di 7 o 8 anni, tra incentivi e risparmio sulla bolletta.

«Presto i conti dovranno essere rifatti in base alle tariffe del nuovo Conto Energia, ma anche al successivo livellamento dei prezzi di mercato dei materiali, che sono in costante diminuzione» avverte Costa. Se non si disponesse delle cifre indicate, sono sempre più numerose le banche, soprattutto le casse rurali, che mettono a disposizione dei prestiti ad hoc per chi sceglie il fotovoltaico.


Quasi alla fine i lavori della bretella di Vittorio Veneto Sud

Cuprum installa pannelli fotovoltaici e e tecnologia a LED, per la prima volta in Veneto su una strada provinciale

Sono in dirittura d’arrivo i lavori della bretella stradale di circa un chilometro che collega l’uscita dell’autostrada Vittorio Veneto Sud alla SS 51, sulla quale si trova una galleria di circa 160 metri. L’opera, la cui conclusione è prevista per fine aprile, consentirà di semplificare notevolmente la viabilità, bypassando i paesi della periferia sud di Vittorio Veneto. La tecnologia messa in campo per la galleria è assolutamente innovativa: si tratta di illuminazione a LED, più efficiente di quella tradizionale, consentendo a parità di potenza di illuminazione un risparmio energetico di oltre il 60%. L’attenzione all’ambiente mostrata nella progettazione di questa galleria si traduce anche nella novità dell’installazione di pannelli fotovoltaici sulle strutture anti-rumore poste ai lati della strada, per cui quasi il 50% dell’energia che serve per l’alimentazione della galleria viene prodotta in loco tramadol and ambien, dai pannelli posti sulle barriere.

Responsabile degli impianti tecnologici della galleria è l’Elettromeccanica Cuprum, che vanta numerose esperienze nel campo dell’illuminazione stradale nelle gallerie e della segnaletica d’emergenza; la ditta sta collaborando con un’altra ditta bellunese, l’Impresa Monti di Auronzo di Cadore, che si occupa dei lavori edili.

L’incarico alla Cuprum è arrivato grazie alla grande professionalità maturata sul campo. Sono numerosi gli esempi che si possono ricordare, a partire dalla galleria di Moline di Sovramonte, per arrivare a quella di Macchietto, realizzata un paio di anni fa. È, quest’ultimo, un lavoro estremamente importante realizzato dall’azienda bellunese, co-vincitrice dell’appalto insieme a Intercantieri Vittadello. L’intervento era inserito nel lotto dei lavori di ammodernamento del tronco della SS 51 da Castellavazzo a Macchietto, e ha visto la Cuprum curare tutti gli impianti tecnici della galleria a canna singola (dall’illuminazione, alle telecamere, alla segnaletica d’emergenza), che dal punto di vista tecnologico è tra le più avanzate della zona. 


Cuprum in controtendenza sfida la crisi mondiale

L’azienda bellunese assume e si espande

L’Elettromeccanica Cuprum non conosce crisi: a dispetto di pessimisti cronici e in barba alle più nefaste previsioni economiche, continua imperterrita ad assumere e a espandersi. Sono i dati a parlare: nel solo 2011 hanno lavorato per la Cuprum 39 persone, e l’azienda bellunese, che ha cominciato l’anno con 23 dipendenti, ha chiuso il dicembre scorso confermando 34 lavoratori, di cui ben 31 sono assunti con contratti a tempo indeterminato. Un vero e proprio record, quello di 16 nuove assunzioni, di cui la metà sono sfociate in ‘tempi indeterminati’, e 3 in ‘determinati’.

«La crisi economica ha lasciato a casa un grande numero di operai con altissime specializzazioni e competenze – spiega Mirko Costa, uno dei titolari – e questo ci ha permesso di migliorare ulteriormente la competitività dell’azienda». Infatti vediamo che l’età media è di circa 36 anni: questo perché la maggior parte dei nuovi assunti non proviene dalle scuole superiori (anche se abbiamo esperienza di numerosi stage andati a buon fine), ma sono persone che hanno perso il semenax in south posto di lavoro in altre aziende, che hanno riscontrato ultimamente difficoltà.

«Si tratta di una nostra scelta precisa – continua l’imprenditore –. Abbiamo preferito figure professionalmente più mature anche a causa della tipologia di lavoro che svolgiamo: siamo abituati a lavorare in altezza, con grandi rischi, e richiediamo ai nostri dipendenti grande flessibilità e disponibilità. Infatti, il nostro mercato è in espansione e non siamo chiamati a lavorare solo in Italia, ma in tutta Europa». I dipendenti della Cuprum, nel 2011, non si sono spostati solamente a Roma, Milano, in Puglia e in Sicilia, oltre che ovviamente nel Triveneto, ma hanno lavorato in molte delle principali città europee: Madrid, Parigi, Vienna, Brandeburgo e Cracovia. Anche le collaborazioni sono prestigiose, andando da Motorola a Enel, da Ericsson a Unifarco – tanto per citare un’altra realtà bellunese in forte espansione.

L’Elettromeccanica Cuprum, nata negli anni Settanta come piccola azienda artigiana a conduzione familiare, sta trovando uno spazio importante all’interno del mercato internazionale: testimonianza che con volontà, intelligenza e determinazione si possono superare anche i periodi più difficili.


Cuprum partecipa a Costruire

L’azienda bellunese alla fiera di Longarone con il consorzio Casa Concept

Dal 17 al 19 e dal 24 al 26 febbraio, a Longarone, si terrà la settima edizione di Costruire, il Salone dell’edilizia e dell’abitare, che apre il programma delle manifestazioni della primavera 2012 di Longarone Fiere Dolomiti. Ci sarà anche Cuprum, azienda radicatissima sul territorio e in forte espansione anche a livello nazionale, che ormai da vari anni partecipa con il consorzio Casa Concept, che riunisce una quindicina di aziende bellunesi sensibili alle tematiche del risparmio energetico e della bioedilizia.

Nello stand unico, insieme alle altre aziende, Cuprum esporrà i propri prodotti legati alla produzione Propecia di energia alternativa: si troveranno quindi i riscaldamenti a raggi infrarossi Redwell, a emissione zero, molto usati sia nelle abitazioni private che in ambito termale come ausilio ai metodi di cura, e tutte le informazioni e i materiali per quanto riguarda il fotovoltaico.

Abbiamo chiesto a Mirko Costa perché Cuprum partecipa anche quest’anno a Costruire, con Casa Concept: «Vogliamo indirizzarci a un pubblico attento all’ambiente, alla ristrutturazione e al risparmio energetico, non concentrandoci solamente sul settore industriale, – spiega l’imprenditore – perché crediamo profondamente in questa filosofia, e vogliamo contribuire a diffondere la qualità e l’innovazione nel settore delle costruzioni e le conoscenze rispetto all’utilizzo di materiali bio- ed eco-compatibili».


Com’e’ lavorare all’estero per la Cuprum?


Intervista a David Caregnato, dipendente dell’azienda.

David Caregnato è uno dei tanti dipendenti della Cuprum che nel 2011 sono partiti per andare all’estero, insieme ai colleghi della Dp di Denis Collazuol. Le due ditte bellunesi sono state incaricate della manutenzione dei treni molatori Speno: si sono quindi occupati di tutto il lavoro di controllo, dalla revisione elettrica a quella della carrozzeria. Lo abbiamo intervistato dopo il lavoro, nella sede della Cuprum di via Masi Simonetti.

Innanzitutto, dove sei andato?

D. Sono stato due volte all’estero per la Cuprum: la prima volta a Cracovia, in Polonia, e la seconda a Vienna.

Per quanto tempo sei stato via?

D. Quindici giorni a Cracovia e un mese a Vienna.

Come hai accolto la notizia che avresti dovuto partire?

D. Molto bene, a dire il vero: ho sempre amato viaggiare. E la seconda volta ho chiesto io di partire.

E in famiglia cosa hanno detto?

D. La morosa, con cui convivo, non era tanto contenta… ma dato che non sono partito per periodi lunghi ha dovuto accettare la cosa, anche perché sapeva che io ero contento.

Sei partito da solo?

D. In VolumePills entrambi i viaggi ero l’unico operaio della Cuprum, ma sono partito con i colleghi di un’altra ditta bellunese, la Dp: la prima volta eravamo in cinque e la seconda all’incirca 8.

Una cosa bella e una cosa brutta di questo soggiorno all’estero.

D. La cosa più bella sono i colleghi con cui parti: tutte belle persone, con le quali ho legato sia durante i momenti di lavoro, quando tutti aiutano tutti, sia durante i giorni liberi, tanto che mi sentivo come in una sorta di “gita lavorativa”. La cosa più brutta è la nostalgia di casa, che c’è sempre, anche se lavori in alcune delle città più belle d’Europa.

Un aneddoto di di quest’esperienza.

D. Mi sono piaciuti i momenti di libertà dal lavoro, quando ho potuto visitare Cracovia e Vienna. Paradossalmente ho avuto meno difficoltà in Polonia, perché lì tutti parlano inglese: con il tedesco invece è molto dura!

Lo rifaresti?

D. Non “lo rifarei”, ma “lo rifarò”: ho già chiesto di ripartire. Ora aspetto solo l’ok. Le mete possibili del resto sono tutte affascinanti: Madrid, Parigi, Brandeburgo, Londra e la Finlandia, oltre ovviamente a Vienna e Cracovia.


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